Come gli antichi Greci hanno plasmato il concetto di lusso gastronomico che perdura fino ai giorni nostri.
Il termine "sibarita" deriva dalla leggendaria città di Sibari , una colonia greca fondata nell'Italia meridionale nell'VIII secolo a.C. Gli abitanti di questa città erano famosi per il loro amore per il lusso, il buon cibo e i piaceri raffinati, tanto che il loro nome è rimasto impresso nella storia come sinonimo di indulgenza e raffinatezza.
Nell'antica Grecia la gastronomia non era solo una necessità, ma un'arte che rifletteva lo status sociale e culturale. I simposi , incontri in cui aristocratici e filosofi discutevano idee gustando vini speziati e squisite prelibatezze, furono i semi del concetto moderno di alta cucina. Tra i piatti preferiti di questi banchetti c'erano il pesce fresco, la frutta di stagione, il miele e l'olio d'oliva, ingredienti che gettarono le basi della tradizione culinaria mediterranea.
Uno dei simposi più famosi fu narrato da Platone nella sua opera "Il Banchetto", in cui si discuteva di amore e bellezza mentre i commensali condividevano cibo e bevande. Si dice che il vino venisse sempre servito diluito con acqua, poiché i Greci consideravano barbaro berlo puro.
Ancora oggi lo spirito dei "sibariti" rivive in coloro che amano vivere esperienze gastronomiche uniche e prodotti di qualità eccezionale. Dal caffè monorigine all'olio extravergine di oliva in edizione limitata, i gourmet moderni trovano piacere nei piccoli dettagli che evocano le tradizioni di un tempo.
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